Diesel è una realtà partita con la jeanseria e cresciuta negli anni con accessori e pret-à-porter fino alla realizzazione del sogno di sfilare a New Yrok, diventato realtà nel gennaio 2005. Con l'acquisizione di Staff International nel 2000, Renzo Rosso (nella foto) ha messo le basi per per la costruzione del nuovo polo del lusso contemporaneo della moda, iniziato con Martin Margiela e le licenze Dsquared e Vivienne Westwood, e da gennaio arricchito con l'ingresso della designer Sophia Kokosalaki.
Ma che cosa hanno in comune tra loro Kokosalaki, Margiela, Dsquared e Westwood?
I miei stilisti hanno tutti caratteristiche diverse: Dsquared rappresenta il vero lusso nel casual, Margiela è più minimalista e vintage al servizio dei giovani di oggi e di domani, Sophia fa opere d'arte, la sua collezione è ancora tutta da sviluppare, ma sarà imperniata sul dress code abiti da sera. Per Vivienne, invece, bisogna fare un discorso a parte perché noi ci occupiamo solo della produzione. Si tratta di una licenza che non ci prevede parte attiva nell'elaborazione delle strategie di crescita del brand. I miei marchi, dunque, sono e devono restare diversi.
Il giro d'affari nel 2006 è cresciuto ancora del 5% rispetto agli 1,1 miliardi dell'esercizio precedente e l'interesse delle banche per una quotazione si fa sempre più pressante. Lei che cosa ne pensa?
È tutto vero, tra l'altro, già nel 2005 il gruppo ha conquistato il podio tra le aziende italiane per l'incremento percentuale della redditività (con una progressione dell'11,8%) e anche per il 2006 i risultati sono incoraggianti. Le mie scelte coraggiose sono state premiate, e non penso che per ora lo sbarco in Borsa possa aiutare l'azienda a svilupparsi ulteriormente a livello creativo.
Estratto da Monthly del 22/01/07 a cura di Pambianconews