Era un commesso della Rinascente, poi ha inventato Flou. Rosario Messina racconta come ha "rifatto il letto". Rosario Messina è il cuore pulsante di Flou dal 1978, quando è stato inventato un nuovo modo di concepire il letto attraverso la sfoderabilità, il copripiumino coordinato e l'uso dei colori, mentre prima di allora in camera da letto era ammesso quasi esclusivamente il bianco.
Flou oggi significa 150 dipendenti con un fatturato di 44 milioni di euro e un incremento sull'anno precedente del 7%. Una squadra di cui fanno parte anche i tre giovani figli "innamorati della Flou", «Massimiliano, spiega Rosario Messina, ricopre il ruolo di direttore generale, Cristiana è all'ufficio trade-marketing del mercato interno, Manuela, la più piccola, spirito decisamente creativo, sta imparando l'arte della vendita. Mentre io seguo in modo particolare il marketing e la comunicazione, aspetti che continuano a piacermi tantissimo».
Però poi Rosario Messina è anche presidente del Cosmit, il comitato organizzatore del Salone internazionale del mobile di Milano che, come ci hanno confidato altri professionisti del settore, ne ha fatto la rassegna di arredamento e design di maggior importanza su scala mondiale. «Il salone rappresenta un punto di riferimento per affermare la vitalità dell'italian style. Fa piacere constatare come le botteghe artigianali che molti anni fa hanno intrapreso l'avventura in questo mercato, adesso sono uno dei volti vincenti dell'Italia nel mondo», spiega.
Con Flou in prima linea impegnata a pensare a nuovi letti di grande impatto estetico e funzionale, capaci di soddisfare quella voglia di cambiare e di benessere propria del consumatore. Perciò quando si sente dire che Flou ha “rifatto il letto”, bisogna riconoscere che le cose stanno davvero così. «Per realizzare mobili di appeal è necessario lavorare e lavorare ancora sul design e sulla creatività. Solo così è possibile inventare prodotti di qualità assoluta. I progettisti di ogni parte
della del mondo, si esprimono a livelli eccellenti solo quando vengono a lavorare nel nostro paese».
Estratto da Tempi del 26/01/07 a cura di Pambianconews