Tira un sospiro di sollievo il settore calzaturiero italiano, che vede configurarsi il 2006 come un anno di transizione, con l'esaurimento delle spinte marcatamente negative e il lento ma progressivo consolidamento di tendenze più favorevoli. I dati Istat relativi ai primi cinque mesi del 2006 mostrano ancora un calo dei volumi esportati, anche se di minore intensità rispetto al trend degli ultimi anni, accompagnato però da un segno positivo in valore. In totale sono state vendute all'estero 114 milioni di paia di calzature (-3,5%, pari a 4,1 milioni di paia in meno rispetto all'analogo periodo del 2005) per un valore di 2.586 milioni di euro (+2,8%). Come testimonia anche l'aumento del prezzo medio a paio (+6,5%), le calzature a maggior valore aggiunto e di fascia più alta hanno conseguito i risultati meno penalizzanti.
I segni positivi registrati per le calzature in pelle/cuoio (+0,1 % in quantità) e per la scarpe con tomaio in gomma (+2,6%) hanno permesso di limitare l'entità della flessione complessiva dell'export, nonostante le pesanti contrazioni del sintetico (-10,7%) e delle pantofole (-25,7%). Tra le tipologie del comparto pelle i recuperi più incoraggianti hanno interessato scarponcini, stivali e sandali mentre cali consistenti si sono registrati per calzature da passeggio (-3,6%), per quelle di sicurezza (-3,1%) e soprattutto per le sportive (-16,7%).
L'analisi dei Paesi di destinazione mostra ancora risultati insoddisfacenti sui principali mercati: -11% in volume per la Germania, -6,3% per la Francia, -8,1% per il Regno Unito e un sensibile -14,8% verso gli Stati Uniti. In altri importanti mercati l'andamento è invece risultato positivo: Spagna (+8,2% in quantità), Svizzera (+11,1 %), Belgio (+4%), Russia (+4,5% in quantità e +26% in valore). La Cina ha un ruolo determinante al contrario nelle dinamiche dell'import. Complessivamente i flussi di entrata in Italia sono cresciuti del 17,4%, raggiungendo l'ennesimo record (poco meno di 180 milioni di paia nei primi cinque mesi del 2006, oltre 26 milioni in più rispetto all'analogo periodo dello scorso anno). In valore l'aumento è stato del 13,6% (con prezzi medi in calo del 3,3%).
Complessivamente il settore ha realizzato un saldo attivo import/export di 1.229 milioni di euro, cifra significativa nonostante la flessione del 6,9% su gennaio-maggio 2005. In quantità, invece, il saldo è risultato negativo, avendo importato quasi 66 milioni di paia in più rispetto al1'esportato. Con riferimento al mercato interno, si registra una leggera ripresa degli ordinativi nel trimestre aprile-giugno: +2,2% in quantità sul corrispondente periodo dello scorso anno. Nella prima parte del 2006 però la domanda si è rivelata ancora ferma. I consumi delle famiglie italiane sono infatti rimasti sui livelli del primo semestre 2005 (+0,1% sia in quantità che in termini di spesa), attestandosi a 77 milioni di paia.
Estratto da Largo Consumo del 19/12/06 a cura di Pambianconews