Il lusso made in Italy sul mare continua ad andare forte. Anzi, fortissimo. I cantieri italiani sono i primi al mondo per numero di progetti di superyacht (oltre i 24 metri di lunghezza), con 260 ordini e detengono una quota di mercato del 38%. Una leadership che premia le griffe tricolori da alcuni anni e che rappresenta il fiore all'occhiello di una produzione complessiva 4,5 miliardi di fatturato, di cui 2,5 milioni solo le barche, che quest'anno dovrebbe far registrare, secondo le previsioni dell'Ucina, l'associazione degli industriali nautici, un incremento del 7% rispetto al 2005.
I superyacht italiani piacciono, soprattutto all'estero (all'export va ben oltre la metà, della produzione). La leadership si gioca, rispetto ai concorrenti olandesi, inglesi, tedeschi, sul particolare. Uno dei punti di forza di questa «scalata», che vede nel comparto nautico italiano una vera e propria «tigre» economica, è rappresentato dal Gruppo Camuzzi, che due anni fa è entrato di scena anche nel made in Italy della cantieristica, acquisendo un marchio storico, quello dei Cantieri Baglietto, a cui ha fatto seguito, un anno dopo, quello dei Cantieri di Pisa.
Le performance, eccellenti, confermano che la rotta è giusta: nel 2004 Camuzzi Nautica contava su un valore di produzione di 46 milioni di euro; nel 2005 si è passati a 76 milioni, con un Ebitda del 10,6%, per il 2006 la previsione è di 110 milioni.
Le proiezioni? Nel 2007 di 141 milioni, nel 2008 di 180. Fondamentali, per questa «planata», gli investimenti. In due anni, quello in corso e il prossimo, il Gruppo è pronto a destinare circa 40 milioni per nuove attrezzature e un rinnovamento e consolidamento dei poli di Varazze, Spezia e sulla riva dell'Arno. In tale ottica è da leggere anche la recente acquisizione dei Cantieri W. Magic dalla Wally Yachts a Biserta, in Tunisia, dove Camuzzi era già sbarcato subentrando alla proprietà degli scali della General Bateaux. Con la Wally di Luca Bassani Antivari è stato siglato anche un accordo di produzione: Camuzzi costruirà per conto di Wally Yachts, per i prossimi due anni, con una base di commesse per 6 milioni di euro l'anno.
Estratto da La Stampa – Dossier Lusso del 8/12/06 a cura di Pambianconews