Una Borsa «leggera», riservata agli investitori professionali, e una «palestra» per le piccole e medie imprese italiane che potranno aprirsi gradualmente al capitale di rischio. È il Mac, il Mercato Alternativo del Capitale, sistema di scambi organizzati che aprirà i battenti in Piazza Affari nei primi mesi del prossimo anno. A promuoverlo è stato un comitato nel quale figurano diverse personalità della comunità finanziaria. A cominciare dal ticket che guiderà Intesa Sanpaolo, il direttore generale Pietro Modiano e l'amministratore delegato, Corrado Passera, a GianEmilio Osculati di McKinsey, Massimo Capuano di Borsa Italiana, Andrea Vecchia dell'Ipi, l'agenzia governativa per la promozione industriale.
«Diamo tutto il sostegno possibile alla nascita del Mac, ha commentato il ministro dello Sviluppo, Pierluigi Bersani: consentirà alle Pmi di trovare investitori a condizioni più favorevoli di quelle attuali». Il ministero «ha individuato nella promozione della crescita e del rafforzamento delle pmi alcuni dei principi ispiratori dell'azione di governo. In particolare, il nuovo fondo per la finanza d'impresa, che verrà approvato con la legge Finanziaria, dovrà essere in grado di innovare l'attuale strumentazione pubblica di intervento, favorendo il rapporto fra la finanza e l'impresa». In tale prospettiva, ha aggiunto il ministro, «l'Ipi è stato chiamato a affiancare la fase di promozione al fine di amplificare il valore di sistema».
Sul Mac che, sulla carta, si rivolge a un bacino potenziale di almeno 3.700 aziende, di cui il 50% nel settore manifatturiero, le negoziazioni dei titoli avverranno tramite asta telematica inizialmente con periodicità settimanale e lotto minimo per un controvalore di 50 mila euro. Sono escluse le imprese finanziarie. L'obiettivo per il 2007 è di quotare 50 imprese, ma si tratta «abbiamo ambizioni più grandi» ha detto Pietro Modiano. L'accesso sarà notevolmente semplificato rispetto al telematico, con un iter non superiore a sei settimane. Le aziende saranno accompagnate alla quotazione da uno sponsor, scelto tra le banche di riferimento sul territorio, che le metterà in contatto con lo specialist che curerà il collocamento e supporterà la successiva formazione dei prezzi. Finora hanno aderito 15 soggetti tra banche e Sim e sette istituzioni. Ed è di ieri il terzo rapporto di Unicredit banca sulle Pmi, secondo il quale l'indice di fiducia è stabile, in controtendenza con ciò che si registra nella grande industria, ma a soffrire sono le piccolissime, soprattutto le ditte individuali.La fiducia sembra diminuire al diminuire delle dimensioni dell'impresa.
Estratto da Corriere della Sera del 5/12/06 a cura di Pambianconews