Sono settimane di cambiamenti per Aeffe, il gruppo della moda che controlla i marchi Alberta Ferretti, Moschino, Pollini e Narciso Rodriguez. Riacquisto delle quote del San Paolo, nuovi manager, secondo gli ultimi annunci. Ma, intanto, in attesa di vedere se nel futuro ci sarà un'alleanza o una quotazione o magari tutte e due, il gruppo Aeffe diventa un po' più «lussemburghese».
La complessa operazione che ha permesso al San Paolo Imi di uscire dal capitale della società è stata, infatti, anche l'occasione per riordinare almeno in parte l'azionariato. Il gruppo fa capo ai fratelli Massimo e Alberta Ferretti (nella foto), presenti oggi nel capitale di Aeffe sia con quote personali (24,8% ciascuno) sia tramite la cassaforte di famiglia, la lussemburghese Im Fashion (26,8%). Ma entro il prossimo febbraio, al termine delle operazioni in corso, il pacchetto più importante sarà detenuto dalla Im Fashion, destinata a quasi raddoppiare la propria partecipazione, possedendo, alla fine, circa il 47% del gruppo.
Simone Badioli, amministratore delegato di Aeffe e figlio di Alberta Ferretti, la stilista del gruppo, spiega che «con il San Paolo non c'è stato alcun problema, i nostri rapporti sono sempre stati, e sono, ottimi. È stata, invece, una trattativa lunga, continua Badioli, perché per parecchio tempo abbiamo negoziato l'ingresso nel capitale di Aeffe del fondo arabo Istithmar che avrebbe dovuto acquistare i titoli del San Paolo Imi. Poi abbiamo deciso che per la famiglia era un'ottima opportunità rilevare direttamente il 20% della banca, e abbiamo fatto noi l'operazione. Con Istithmar i rapporti sono rimasti buoni, ma non si parla più di un loro ingresso in Aeffe».
«Ora il nostro obiettivo è crescere e crescere, risponde Badioli. Qualsiasi opportunità che si presenta viene valutata, ma in questo momento giochiamo da soli, senza vincoli o presupposti di quotazione o di chiusure di operazioni a breve. Gli ordini stanno andando benissimo, abbiamo ottime prospettive per il prossimo anno».
Lo scorso anno il gruppo ha realizzato ricavi per 254,9 milioni di euro (245,9 i ricavi netti delle vendite) rispetto ai 252,3 del 2004 e ha avuto un utile netto di gruppo di 2,1 milioni rispetto ai 4,6 di un anno prima. I dati del 2004 erano, però, influenzati da quasi 11 milioni di fatturato per royalties per i profumi incassati dalla capogruppo a seguito di un accordo stragiudiziale con il licenziatario. Nei primi sei mesi di quest'anno Aeffe ha avuto un fatturato in crescita dell'11% a 133,6 milioni di euro e un utile prima delle tasse di 5,5 milioni (2,7 milioni nei primi sei mesi 2005).
Estratto da CorrierEconomia del 4/12/06 a cura di Pambianconews