Ma.co si trasforma in Raffaele Caruso. E presto, sulla nuova ragione sociale, costruirà l'immagine di un brand da portare in Borsa nel giro di due anni. A raccontare la trasformazione dell'azienda è il presidente Alberto Caruso che, assieme al fratello Nicola, è arrivato alla guida della società alla fine degli anni Novanta. «Il nostro brand, spiega Alberto Caruso, vale 25 milioni di euro di fatturato sui 43 complessivi previsti quest'anno (+14% sul 2005)».
Ma il brand sarà il perno dello sviluppo futuro?
Esatto. Nel giro di due anni dobbiamo arrivare a 65-70 milioni di giro d'affari. Attraverso l'incorporazione nel gruppo di due negozi controllati dalla famiglia con altre società, e l'apertura tra il 2007 e il 2010 di altri tre punti vendita. Nell'ordine: Firenze, Roma e poi Milano. A questo si accompagnerà la creazione di una struttura interna di comunicazione.
Merito delle licenze?
Il nostro primo colpo è stato Baldessarini (il fondatore di Hugo Boss). Poi c'è stato Romeo Gigli, e il lungo sodalizio, tuttora in corso, per produrre l'uomo di Christian Dior. Quindi l'italo-francese Francesco Smalto, e sei mesi fa, infine, abbiamo avuto la Black Label (una parte dei capospalla) Ralph Lauren.
Dunque avrete bisogno di nuovi capitali.
Oggi l'azienda è al 90% della famiglia.. Un 10% è stato ceduto a due soci commercianti. Le offerte di acquisto, però, sono state numerose, dall'Italia e dall'estero. Ma l'obiettivo, in un paio d'anni, è dare l'assetto giusto all'azienda e preparare il management alla svolta della Borsa. Nel frattempo, dopo una crescita media del 10% negli ultimi anni, l'obiettivo è accelerare e passare da un mol del 12-13% a un margine del 18.
Estratto da Finanza & Mercati del 30/11/06 a cura di Pambianconews