Angelo Bonati, 55 anni, è l'amministratore delegato di Officine Panerai, azienda che verso la fine degli anni 90 è stata acquisita dal gruppo Richemont. Ancora oggi le Officine Panerai mettono in primo piano il rapporto con il mare, e chi ne è protagonista; l'azienda fiorentina ha contribuito a organizzare delle regate a cui hanno partecipato barche d'epoca. «Uno spettacolo. Il nostro obiettivo, racconta il manager, era quello di promuovere un'iniziativa che risultasse in linea con la nostra storia». Niente di meglio, quindi, delle imbarcazioni a vela d'epoca, un'occasione per far rivivere una tradizione che va scomparendo: quella di maestri d'ascia.
Ma la valorizzazione del marchio è andata oltre: «Abbiamo realizzato delle collezioni di orologi per Ferrari. La casa di Maranello, racconta Bonati, cercava un partner per creare un prodotto di qualità. Ci siamo proposti: in comune avevamo l'italianità; l'obiettivo di creare qualcosa di esclusivo e vincente; e l'attenzione per la componente tecnologica della lavorazione».
Per un'azienda che è da anni attiva nello stesso settore, la sfida è quella di proporre soluzioni che risultino sempre in linea con le esigenze del cliente. Che cambiano in continuazione. Per adesso la missione è stata portata a compimento: «Da un anno all'altro registriamo incrementi di fatturato a due cifre. La marca cresce più del 20% ogni anno». In linea con l'andamento del mercato dell'orologeria.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 27/11/06 a cura di Pambianconews