Alla provincia il lusso piace. E le donne che abitano nei piccoli centri sono decisamente più attente al look rispetto a quelle delle grandi città. La provincia, poi, è più ricca della metropoli, e le occasioni di svago sono minori. Quindi ben vengano i negozi a ravvivare l'atmosfera, a catturare l'attenzione ed a proporre le ultime novità delle passerelle più blasonate. Se il quadrilatero milanese ormai è prevalentemente frequentato da turisti con portafogli gonfi di rubli, yen e dollari, i punti vendita delle piccole cittadine hanno una clientela locale, molto fidelizzata ed esigente, ma soprattutto spendacciona ed amante del bel vestire.
Secondo le stime della Camera Italiana dei Buyer Moda, i circa trecento negozi italiani top retailer, distribuiti tra ottanta città, nel 2005 hanno fatturato più di 1,5 miliardi di euro. Naturalmente si parla di punti vendita superlusso e che propongono tutte le firme top italiane e straniere.
In realtà la provincia è più attratta dalla griffe “urlata”, in quanto chi indossa un capo gradisce molto far sapere che si tratta di un capo d'autore, possibilmente di un noto designer. E lo shopping, che fino a qualche anno fa era prevalentemente al femminile, ultimamente sta incominciando ad appassionare molto anche gli uomini.
Estratto da Affari&Finanza del 30/10/06 a cura di Pambianconews