Hermes ha cominciato a scrivere un nuovo capitolo della sua storia. La novità è che non è più solo la famiglia a decidere le sorti della maison. Da qualche mese a presiedere il gruppo è un manager esterno. E' la prima volta che succede in 170 anni di storia. Mai prima d'ora un esterno alla famiglia si era seduto su questa poltrona. E' Patrick Thomas, 59 anni, presidente amministratore delegato del gruppo, che adesso ha in mano le redini del gruppo. Gliele ha passate direttamente qualche mese fa Jean Louis Dumas (nella foto), che, rappresentante della quinta generazione della famiglia, è stato il grande capo di Hermes negli ultimi vent'anni. Dumas è uno di quegli imprenditori di razza rara con la visione strategica, la capacità di gestire il capitale umano, l´inclinazione per il prodotto e un carisma naturale.
E´ ancora presto per capire che tipo di condottiero sarà Thomas che ha lavorato come braccio destro di Dumas per anni. Il manager francese parla di queste prime fasi del dopo Dumas dal quartier generale, la Maison Hermes, al 24 di Faubourg St Honoré, nel cuore di Parigi. Thomas premette che lui non è l´unico e il solo condottiero della maison. Dumas era responsabile del lato creativo e di quello gestionale, ma adesso i compiti sono stati suddivisi. A occuparsi del prodotto sono Pierre Alexis Dumas e Pascale Mussard che, rispettivamente figlio e nipote di Dumas, sono i direttori artistici del marchio. Loro compito è che le borse Hermes rimangano sempre degli evergreen nell´immaginario delle donne, ma che ci siano anche nuovi prodotti che possano diventare delle icone di stile.
Insomma per gli anni a venire è il prodotto che, come sempre, sarà al centro di tutto. Ma, allora, quale sarà il contributo specifico di Thomas per il futuro di Hermes? «Il mio apporto non sarà strutturale, ma tattico» risponde. E spiega che spingerà su nuovi canali distributivi. Primo fra tutti internet. «Nel giro di cinque anni venderemo sul web borse e accessori in tutto il mondo. Abbiamo cominciato con gli stati Uniti e l´esperimento sta funzionando bene». Thomas promette che farà crescere il business dei vestiti, disegnati da Jean Paul Gaultier, e quella che i francesi chiamano art de vivre, ovvero l´oggettistica e l´arredo per la casa. Ma tutto, con i piedi di piombo, perché «non è nella filosofia Hermes rincorrere la crescita a tutti i costi».
Intanto, Hermes entra nel capitale dell'orologiaio svizzero Vaucher Manufacture Fleurie con una partecipazione del 25%. L'investimento è di 15,7 milioni di euro che verrà finanziato con successivi aumenti di capitale.
Estratto da Affari&Finanza del 23/10/06 a cura di Pambianconews