L'hub di Montebelluna è in continuo contatto con il suo hub gemello di Hong Kong, dove un manager coreano e uno taiwanese organizzano l'invio dei prodotti Lotto verso i mercati dell'Asia, degli Stati Uniti, del Sudamerica. Sei milioni di paia di scarpe, nove milioni di capi d'abbigliamento, confezionati nella grande fabbrica diffusa del capitalismo globale, ma tutti pensati, disegnati, progettati qui.
Quella di Lotto è la metafora di come è cambiata la fisionomia di un settore industriale storico di questa area del Veneto: da produzione povera, a basso valore aggiunto, a network globale in cui sono il marketing, la pubblicità e gli ingegneri della logistica planetaria a dettare le regole e a fare il fatturato: 270 milioni di euro quest'anno; 500 milioni di euro entro il 2010 secondo le previsioni di Andrea Tomat, presidente di Lotto e presidente dell'Unione Industriale di Treviso.
La nuova Lotto afferma con successo il modello dell'impresa veneta globale, che tiene in Italia l'intelligenza commerciale e affida alla logistica la soluzione di tutti i problemi di supply chain, di produzione e di approvvigionamento dei mercati.
Estratto da Economy del 13/10/06 a cura di Pambianconews