Per il gruppo Dolce & Gabbana è un'esperienza nuova, che parte con un progetto ben definito e un impegno finanziario non indifferente. Con la collezione P/E 2007 la linea D&G sarà gestita internamente, non più affidata a Ittierre. «Non sarà una seconda linea, ma una collezione a sé stante, che potrà vivere anche da sola», precisa Cristiana Ruella, direttore affari generali e membro del CdA del gruppo.
Perché questa decisione di portare in casa una licenza più che decennale? «Il rapporto con Ittierre è stato di grande soddisfazione, risponde Ruella, e in questi anni ci ha permesso di concentrarci su Dolce&Gabbana. A questo punto, però, la nostra struttura può dedicarsi anche a D&G, con il vantaggio di lavorare senza filtri, controllare direttamente qualità, prezzi e distribuzione. E naturalmente godere del valore aggiunto di ogni fase». Una spinta convincente è venuta anche dal fatto che l'ultimo bilancio si è chiuso, il 31 marzo scorso, con una posizione finanziaria netta positiva per 85,8 milioni.
Oggi i ricavi di D&G solo per abbigliamento e accessori sono pari a 254 milioni; raggiungono 491 milioni, il 43% del fatturato wholesale del gruppo, calcolando anche le licenze, la linea junior el'intimo. Per le prime due stagioni il gruppo prevede a una crescita a due cifre.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 29/09/06 a cura di Pambianconews