«Gli attentati dell'11 settembre hanno cambiato la geografia economica del mondo e gli effetti si sono sentiti anche nel distretto biellese. Cinque anni fa avevamo avviato un importante piano di crescita e per farlo ci eravamo indebitati, forti dei buoni risultati aziendali.
A parlare è Pierpaolo Leone, amministratore unico del Lanificio Luigi Botto, un'azienda fondata nel 1911. Ieri a Milano Unica Leone ha presentato il programma di rilancio del gruppo e i cambiamenti societari che hanno permesso di formularlo. Il Lanificio Botto è in amministrazione straordinaria: per «traghettarlo verso acque più tranquille», ha detto Leone, è nata Lbf spa, una società di capitali
che, tramite lo strumento dell'affitto di ramo d'azienda, consentirà al lanificio di continuare l'attività produttiva, come previsto dalla legge Prodi-bis.
Amministratore delegato di Lbf è Massimo Gianolli: «Abbiamo deliberato un aumento di capitale per arrivare a 8,5 milioni di euro. Tra i soci, ha detto Gianolli, figurano il maglificio Amelia e GeneralFinance, la società di factoring biellese alla quale appartengo. Senza dimenticare la partecipazione indiretta di Zegna Holditalia e del lanificio Vitale Barberis Canonico, che hanno sottoscritto prestiti obbligazionari. Nei prossimi due anni, ha aggiunto, contiamo di portare a termine il processo di recupero di efficienza già avviato e puntiamo a razionalizzare la produzione e a contenere i costi. Per il 2007 vorremmo arrivare a 45 milioni di fatturato e per il 2008 a 48, solo per quanto riguarda i tessuti, cui si aggiungeranno 15 milioni di ricavi dalla vendita di filati».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 13/09/06 a cura di Pambianconews