Sixty verso la Borsa. Il gruppo di Chieti che, con un fatturato di 640 milioni di euro è salito nella classifica dei grandi nomi della moda italiana, ha cominciato a prepararsi per un'eventuale sbarco in Borsa che potrebbe avvenire per la fine del 2007. Vichy Hassan, fondatore di Sixty, e Renato Rossi, socio di minoranza e amministratore delegato, spiegano che per adesso non è ancora stato formalizzato nulla rispetto alla Borsa, ma commentano: «Intanto stiamo consolidando l'azienda. Le vogliamo dare un profilo più internazionale e una gestione più managerializzata». Stanno lavorando su più fronti. Il primo riguarda i mercati extra europei. A partire dall'America. Nel mercato statunitense stanno facendo importanti investimenti in aperture di negozi, che saranno 21 entro fine anno. Altri punti vendita saranno aperti in Giappone, India, Corea e Cina dove ne sono stati aperti già 45. Sono arrivati da poco anche in Brasile, Argentina e persino a Cuba. Per quest'anno hanno intenzione di aprire altri 30 negozi in tutto il mondo che si aggiungono ai 300 esistenti, con un investimento di 20 milioni di euro.
Un altro fronte su cui i due soci stanno mettendo soldi ed energia è la crescita dei marchi che hanno in portafoglio. Ne hanno sette che spaziano nel jeanswear, nello sportswear e nel lusso su cui vogliono puntare sempre di più, soprattutto con Miss Sixty, il marchio di punta del gruppo che da solo realizza il 35% dei ricavi totali. Progetti di crescita anche per gli altri marchi più importanti: a partire da Energie che con l´abbigliamento maschile calcherà per la prima volta la passerella milanese il prossimo gennaio, passando per Killah, il brand più d´avanguardia e arrivando a Murphy & Nye di ispirazione nautica. E poi, come fanno i grandi nomi del lusso, Hassan e Rossi spendono il nome del marchio anche in altri settori, come quello dell´hotellerie, partito con il primo albergo Miss Sixty inaugurato recentemente a Riccione.
L´azienda gode di buona salute, con ricavi (600 milioni nel 2005) che sono cresciuti negli ultimi anni con una media del 9% l'anno. Con un fatturato 2006 di 640 milioni di euro e un ebitda del 12%, l´obiettivo è di raggiungerne 930 milioni nel 2009. Rispetto a questa previsione di sviluppo già pianificata e che si autofinanzia, la quotazione, commenta Rossi, non sarebbe altro che “la ciliegina sulla torta”. Accelererebbe la crescita e renderebbe l´azienda più interessante agli occhi di un management di profilo internazionale, un tassello, questo, che manca alla Sixty.
Estratto da Affari&Finanza del 11/09/06 a cura di Pambianconews