In fila, tutte vestite di nero e tutte con il volto coperto da una maschera dorata. Tranne lei, l'estasiata Angela Lindvall, modella americana tra le più richieste dagli obiettivi delle riviste patinate. Ha qualcosa di conturbante la nuova campagna per l'A/I 06-07 di Alberta Ferretti.
Signora Ferretti, cosa vuol dire questa campagna così forte?
L'idea è stata mia. Ho chiesto a Steven Klein di esprimere in immagini il piacere della complicità tra donne. Non solo, volevo che venisse fuori anche l'importanza del sostegno emotivo tra amiche della nostra epoca. Così, dopo vari incontri è arrivata l'intuizione. Che poi è stata tradotta nella campagna che uscirà sui giornali ai primi di agosto.
L'ambiente, ricreato interamente dal poderoso staff di Klein, come per un set cinematografico, è quello di una chambre de poudre, le meravigliose stanze da trucco nelle quali le donne si ritrovavano per confidarsi segreti amorosi. Che non sono poi diverse dai bagni dei ristoranti, delle discoteche o dei locali che ancora oggi sono il luogo ideale di molti sfoghi femminili. Questo è il concetto della campagna.
Perché le maschere da setta segreta, o da coro greco, se preferisce?
È la ricercatezza di un fotografo come Klein che unisce glamour e provocazione. In sostanza, doveva emergere la figura di una sola donna, della top Angela Lindvall. Le altre lasciano il posto a lei. C'è la voglia di una donna più forte, più intrigante e lo stile Ferretti si evolverà in questo senso ma senza stravolgimenti.
Estratto da Panorama del 27/07/06 a cura di Pambianconews