«Bulgari non vende, né a Pinault né a nessun altro. Semmai compra». Categorico, Francesco Trapani, AD di Bulgari, fatturato di 203,49 milioni di euro (+14%) nel primo trimestre 2006, ricorda che già in passato, periodicamente, si sono scatenate voci di vendita e non solo per quanto riguarda Bulgari. L'argomento interessante, piuttosto, è un altro: il buon esito internazionale della fase di attacco al mercato dell'orologeria. Con un aumento del 13,1% nel primo trimestre 2006 il segmento, che rappresenta circa il 30% del fatturato complessivo di Bulgari (919 milioni di euro nel 2005), viene considerato strategico da Trapani.
«Ma vogliamo fare di più, aggiunge. Vogliamo dimostrare che non sappiamo soltanto fare orologi esteticamente belli, ma anche tecnicamente ineccepibili. Abbiamo comprato alcune fabbriche di componenti, in Svizzera, e se possibile proseguiremo con le acquisizioni con l'obiettivo di raggiungere il totale controllo sulla produzione delle parti più essenziali di un orologio».
Attualmente il gruppo Bulgari, cui fanno capo anche Gerald Genta e Daniel Roth, marche specializzate nella produzione di piccole serie d'orologi estremamente raffinati, ha unificato la fabbrica di movimenti, in grado di produrre sofisticate «complicazioni», che proprio quest'anno sono state aggiunte alla collezione Bulgari: un successo, soprattutto all'estero, che ha convinto a compiere un ulteriore passo verso lo status di manifattura, ossia di fabbrica che produce da sé i propri movimenti. Proprio in questi giorni è stato deliberato di procedere alla progettazione e alla successiva produzione di un movimento meccanico a carica automatica che sarà alla base delle future collezioni Bulgari. Che con questa scelta entrerà a far parte del ristretto novero (una decina in tutto) delle manifatture: l'obiettivo più prestigioso per i fabbricanti svizzeri d'Alta Orologeria.
Estratto da CorrierEconomia del 17/07/06 a cura di Pambianconews