Pinault-Printemps-Redoute (Ppr) nasce agli inizi degli anni Sessanta, quando François Pinault fondò l'omonima società, specializzata nel commercio di legname e di materiale da costruzione.
Ma il vero balzo in avanti si realizza nel decennio successivo, quando il gruppo crescerà di dimensione, entrando in nuovi mercati e acquisendo nuove società. E un passaggio fondamentale è la fusione del 1992 con Au Printemps, a cui segue, nel 1994, il merger con La Redoute e il conseguente cambio della ragione sociale in Pinault-Printemps-Redoute. Una realtà oggi guidata da François-Henri Pinault, figlio del fondatore, e attiva in due settori: grande distribuzione e beni di lusso.
Un'area d'affari che negli ultimi quattro anni non ha registrato risultati particolarmente brillanti in termini di redditività anche se rappresenta circa l'83% dei ricavi, con un fatturato che nel 2005 ha raggiunto 14,7 miliardi di euro sui 17,7 consolidati. Un business che raccoglie i frutti delle iniziative attuate sul fronte della razionalizzazione e presenta nel primo trimestre 2006 un progresso dei ricavi del 4,2% a 3,6 miliardi.
La divisione lusso ha incassato nel 2005 tre miliardi di euro, che corrispondono al 17% del fatturato del gruppo. Sebbene il peso percentuale sia nettamente inferiore rispetto alla divisione retail, è proprio questo business a presentare il miglior tasso di crescita. Nel 2005 gli incassi del ramo lusso sono infatti aumentati del 16% e ancor più incoraggianti i dati del primo trimestre 2006, quando i ricavi si sono avvicinati agli 850 milioni, evidenziano un incremento del 18,4% rispetto ai primi tre mesi del 2005.
Nel complesso il 2006 dovrebbe presentare ricavi tendenti a 18,7 miliardi di euro (+ 5,6% rispetto all'anno scorso) e un Ebitda di oltre 1,2 miliardi. Progressi di non poco conto, che potrebbero anche essere superiori alle attese, se i consumi francesi dovessero tornare a crescere su ritmi sostenuti.
Estratto da Il Sole 24 Ore – Plus del 1/07/06 a cura di Pambianconews