«Cina e India vanno ignorate. Bisogna finirla con i luoghi comuni, non sono loro a fare concorrenza al distretto di Como, sono fuori dal campo, fanno solo prodotti a basso costo». Ad andare controcorrente è il presidente dell'Associazione del tessile di Como, Isidoro Ronzoni, sicuro del fatto che il Far East non può spaventare l'eccellenza comasca, che però ha bisogno di «lavorare con più aderenza sul mercato, fare sistema e diventare un'industria dinamica».
Presidente, quali sono le note dolenti del distretto?
C'è un problema di fondo che è quello della conoscenza. Einaudi diceva che bisogna conoscere per decidere. Qui invece si prendono decisioni senza conoscere il problema. Molte ditte vanno per la loro strada senza avere gli elementi per valutare quello che succede nel mercato mondiale del tessile che, non dimentichiamolo, è in continuo aumento.
Anche gli ordinativi sono aumentati nei primi tre mesi dell'anno. Lei ritiene che si possa parlare di ripresa?
Si, c'è una ripresa che segue il ritmo e la misura della ripresa generale dell'industria. Non è eccezionale né distanzia il settore dal resto del contesto dell'economia, ma il dato vero è che nel mondo il miglioramento delle condizioni di vita nei paesi emergenti sta facendo aumentare la richiesta di prodotti tessili.
Diminuiscono però i volumi ma aumentano i fatturati. Segno che Como punta decisamente verso l'alto come fascia di prodotto?
Gli elementi sono due: maggior qualità e, soprattutto, l'aumento generale dei prezzi che ha fatto lievitare i fatturati.
La gran parte del fatturato (80%) del distretto arriva dall'export. Quali sono i Paesi dove le aziende comasche hanno più mercato?
In generale tutti i paesi che importano prodotti di qualità: Inghilterra, Francia, Usa, Germania e Paesi nordici, ma non escludiamo Cina e Giappone, dove ci sono mercati che crescono. Dalla Cina importiamo la materia grezza, ma poi c'è il valore aggiunto della nostra lavorazione che serve per conquistare la fascia alta che sta nascendo in quel mercato.
Estratto da Finanza&Mercati del 27/06/06 a cura di Pambianconews