Banca Intesa si prepara a entrare nel capitale di Prada con una quota intorno al 5%. L'impegno diretto nell'azionariato del gruppo, fino a oggi controllato dalle famiglie Prada e Bertelli e valutato nel complesso 2,5 miliardi, dovrebbe concretizzarsi prima dell'estate ed è una delle ipotesi allo studio della casa di moda, che è impegnata anche a vagliare forme diverse di collaborazione con partner finanziari. «Stiamo valutando opportunità e forme di collaborazione per pianificare lo sviluppo di Prada», ammette un portavoce del gruppo della moda, che tuttavia non conferma le indiscrezioni su un ruolo di Intesa. «Abbiamo allo studio diverse opzioni finanziarie e stiamo valutando tutti gli strumenti a disposizione, compreso l'ingresso nel capitale» di nuovi soci, aggiunge.
Intesa, insieme a Unicredit, Hsbc e Calyon (Crédit Agricole), ha rifinanziato per 700 milioni, l'anno scorso, parte del debito di Prada spa, che ha registrato nel 2005 (l'esercizio è terminato il 31 gennaio di quest'anno) vendite in crescita del 10% e una redditività salita al 20%. E tra queste banche potrebbe spuntare un eventuale ulteriore partner della società guidata da Patrizio Bertelli, che nei primi mesi del 2006 ha completato il riassetto e si è concentrata sui marchi Prada, Miu Miu, Car Shoe e Azzedine Alaia, dopo aver ceduto Helmut Lang alla giapponese Link Theory e Jil Sander al fondo britannico Change Capital.
Per altri 700 milioni Prada Holding è esposta a medio lungo termine verso un pool tutto italiano composto da Intesa, Unicredit, Centrobanca e Bpi, con le quali il gruppo aveva rinegoziato un bond di uguale ammontare, prima in carico a Deutsche Bank.
Estratto da Il Giornale del 22/06/06 a cura di Pambianconews