Un ottimismo confortato da una serie di dati positivi, quello che Gaetano Marzotto (nella foto), presidente di Pitti Immagine, ha prospettato durante la conferenza stampa di Pitti Immagine. “Sono anni che crediamo fermamente nella ripresa, ha dichiarato Marzotto. Finalmente anche i dati iniziano a darci ragione. Nei primi due mesi 2006 i dati ISTAT relativi alle esportazioni hanno fatto segnare un incremento del 5,4% sottolineando una netta e importantissima ripresa dei flussi diretti verso i paesi UE”. Un segnale fondamentale, soprattutto per quanto concerne la tanto agognata ripresa del mercato tedesco che, nonostante le delusioni degli ultimi anni, rimane il singolo mercato di destinazione più importante per il tessile-abbigliamento-moda Made in Italy. Anche se le performance migliori, per quanto concerne il mercato dell'abbigliamento, sono attese, in ambito UE, da Gran Bretagna e Spagna che nel primo bimestre hanno mostrato incrementi rispettivi del 7,6 e del 14%.
“Per quanto concerne i mercati extra UE la ripresa del Giappone che nel 2005 ha fatto segnare un incremento di esportazioni del Made in Italy del 10,1%. per un controvalore di 1,3 miliardi di dollari è assolutamente fondamentale. Un dato che, se affiancato al +14% fatto registrare della Russia e alle ottime performance dell'Est Europa, di tutte le tigri asiatiche e della fiducia, relativa alla fascia più alta del mercato del TA, accordata dai consumatori americani, ci fa guardare al futuro con ottimismo”. Un risultato conseguito anche grazie alla capacità dimostrata da parte delle imprese italiane di adattarsi alle nuove esigenze del mercato. “Le nostre aziende hanno capito che per avere successo è indispensabile puntare su prodotto, brand recognition e servizio. Il prodotto deve essere easy to wear e easy to buy. Chi opera nella fascia alta e ha un brand riconoscibile può permettersi di camminare da solo, mentre crediamo sia assolutamente necessario organizzare dei punti vendita del Made in Italy nelle piazze di sbocco principali per offrire a chi non ha visibilità di poter proporre il suo prodotto garantendogli una presenza di primo piano”.
Una richiesta che si affianca a quella, rivolta al nuovo Governo, di prendere in seria considerazione l'intero settore del tessile-abbigliamento garantendo competitività e visibilità all'estero. “Se potessi chiedere tre cose a Prodi, conclude Marzotto, la prima sarebbe quella di venire a Pitti per vedere da vicino le imprese che rappresentano l'eccellenza italiana. La seconda, dare alle aziende, con i fatti e non solo con le parole, la possibilità di essere competitive. L'applicazione immediata del cuneo fiscale, la riduzione del costo dell'energia e la flessibilità del lavoro sono elementi fondamentali per garantire la ripresa. Infine gli chiederei di supportare la promozione estera delle nostre imprese evitando la frammentazione. Bisogna unire cultura, stile, cucina e design e non frammentare per competere sulle piazze estere. Oggi la richiesta è quella del value for money e un Paese come il nostro, all'interno del quale le aziende sono dimensionalmente molto piccole, può competere solo se si presenta unito e coeso”.
Estratto da Modaonline.it del 16/05/06 a cura di Pambianconews