Il gruppo Morellato tenta il grande salto: raddoppiare il fatturato, oggi attorno ai 95 milioni di euro, e magari di acquisire un concorrente per poi sbarcare in Borsa. Un percorso che non dispiace amministratore delegato del gruppo, Massimo Carraro, un tipico imprenditore della «locomotiva Nord-Est».
Ho letto che anche Morellato punta sul design. Che cosa significa?
Puntiamo sull'idea di un lusso accessibile. Ecco perché abbiamo iniziato a produrre gioielli su licenza con Miss Sixty ed entro il 2007 faremo un nuovo accordo con un'importante griffe del made in ltaly.
Circa il 65% dei vostri prodotti è venduto all'estero. Però andate bene in Europa e male in Medio Oriente e negli Stati Uniti. Perché?
Sono i due mercati più chiusi, dove il gioiello è ancora la catena d'oro o il diamante.
Per gli orologi, invece, puntate sulla Cina.
Siamo in anticipo rispetto alla tabella di marcia: prevedevamo 50 punti vendita in Cina entro la fine del prossimo anno. In realtà 30 saranno aperti già per l'estate del 2006.
Prodotti, mercati, fatturato: quale sarà il futuro di Morellato?
Sulla mia scrivania ci sono quattro dossier: il nostro futuro è nella scelta che faremo. Il mercato della gioielleria in Italia è troppo frammentato: ci sono 8 mila operatori, pochi con le dimensioni giuste. Noi dobbiamo crescere, rapidamente. Miriamo a raddoppiare il fatturato.
Ha in testa anche qualche acquisizione importante?
Sì. Non mi chieda nomi, perché altrimenti archivio l'affare prima di chiuderlo. Se sceglieremo la strada della grande acquisizione, comunque, cambierà anche l'assetto dell'azienda: entreranno nuovi soci, magari un fondo di private equity e poi la Borsa. Le ripeto: il mercato ormai è globale, anche per i gioielli. E le dimensioni giuste sono indispensabili per esistere e giocarsi la partita.
Se dovesse andare in porto la grande acquisizione?
Il percorso, come le ho detto, è segnato. A quel punto, noi Carraro faremo gli azionisti, e la gestione sarà affidata alle persone giuste.
Estratto da Economy del 12/05/06 a cura di Pambianconews