L'import di scarpe dalla Cina potrebbe costituire un grave rischio per la salute dei consumatori italiani. Le verifiche in corso, effettuate nei laboratori pubblici e presso il Cimac di Vigevano, il centro di analisi dell'Associazione nazionale dei calzaturieri, starebbero dando ragione a quanti temevano la mancanza di controlli e regole nei Paesi del Far East.
I controlli, varati a gennaio dal ministero della Salute, si concluderanno a metà giugno ma già dalle prime indicazioni descrivono un quadro allarmante: quasi il 30% delle calzature conterrebbe sostanze nocive, spesso cancerogene, tra cui il cromo esavalente.
«Il sospetto c'era, non a caso è stata decisa l'indagine alle frontiere e, anche se ancora non si conoscono i numeri ufficiali, posso dire che in passato le analisi di laboratorio avevano già dato risultati preoccupanti, indicando la presenza di cromo esavalente nell'interno delle scarpe foderate con pelle di suino», commenta Rossano Soldini (nella foto), presidente dei calzaturieri italiani, in prima linea nella battaglia per cercare di difendere il settore (7.200 aziende e 98mila addetti) dalla concorrenza sleale dei Paesi asiatici.
«Se i timori e queste prime indicazioni verranno confermate, chiederemo al Governo un'azione decisa», conclude Soldini.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 11/05/06 a cura di Pambianconews