Tumi, società di valigeria di lusso del New jersey con 306 milioni di dollari di fatturato, fa rotta sull'Italia. «Abbiamo cominciato a sondare il mercato italiano quattro anni fa» dice Laurence Franklin, amministratore delegato di Tumi, «vendendo a Milano, Roma e Venezia le nostre collezioni, dalle valigie agli accessori da viaggio. Ora scendiamo in campo, forti di un tasso di sviluppo medio annuo che dal 2003 è pari al 21,7%».
Così, al primo showroom milanese aperto nella zona centrale di Brera, da settembre si affiancheranno negozi monomarca, shop in shop e concept store a Roma, Milano, Torino, Padova, Firenze e Venezia. Il piano italiano di Tumi, da qui al 2008, si basa su tre punti: «Il mercato italiano dovrà rappresentare il 2-3% del fatturato globale della società» spiega Franklin. «Il livello di distribuzione dovrà essere buono e le attività di pr e pubblicità dovranno crescere gradualmente».
E sfodera un asso nella manica: l'accordo di licenza triennale con Ducati, che ha dato vita alla collezione Ducati by Tumi. Trolley, zainetti e borse portadocumenti si acquistano in 500 negozi delle reti di Tumi e Ducati e in alcuni grandi magazzini in tutto il mondo. Presente in 40 Paesi, il mercato di riferimento della società sono gli Stati Uniti, con il 55% del fatturato. Ma è l'espansione in Europa (che oggi, con Medio Oriente e Sud Africa, pesa per il 15% sul giro d'affari) il principale traguardo a medio termine per Tumi.
Estratto da Economy del 5/05/06 a cura di Pambianconews