Pineider si reinventa e sfida Montblanc. La società fiorentina, controllata da Hopa e Fingruppo, sta per presentare il nuovo catalogo di penne di lusso, pelletteria e cartoleria. Sarà pronto entro quindici giorni. Un evento che segna la rottura con un passato di difficoltà finanziarie che avevano portato Pineider fino alla liquidazione. A un anno esatto dall'arrivo del nuovo amministratore delegato, Alberto Bollini, il progetto di risanamento sembra infatti ormai in fase avanzata. «Vorremmo riuscire a chiudere a break even già nel 2006 a dispetto di un mercato abbastanza difficile, spiega Bollini. Una volta raggiunto questo obiettivo, riprenderemo a investire nella rete distributiva con una apertura nel sud Italia. Ci piacerebbe molto Napoli. Ma guardiamo anche alla Sicilia. Poi si potrà immaginare di varcare i confini nazionali».
Oggi Pineider, che ha chiuso il 2005 con 4,5 milioni di vendite, conta su un proprio network di cinque negozi, oltre che naturalmente su una fitta rete di fornitori. «Per il 2006 l'obiettivo è arrivare a un giro d'affari da 5,8 milioni» aggiunge Bollini, precisando che la dimensione ottimale è attorno ai 6,5 milioni. «È un limite fisiologico per un'azienda di questo tipo che opera solo sul mercato italiano. Chiaro che le prospettive sono altre nell'ipotesi di apertura all'estero», sottolinea.
Ma per avere successo sarà necessario un grande impegno per la realizzazione di un prodotto di elevata qualità che sia il simbolo dell'Italian style. «Vogliamo creare qualcosa di fortemente artigianale pensato in Italia, con materie prime italiane e realizzato in Italia», conferma Bollini. Prodotti di lusso che potranno contare anche sulla cultura e la tradizione fiorentina. Nella carta, ma soprattutto nelle penne e nella pelletteria. Oggi la cartoleria rappresenta il 35% circa del fatturato del gruppo. Ma cederà presto spazio a pelle e stilografiche.
Estratto da Finanza&Mercati del 5/05/06 a cura di Pambianconews