Un trampolino che consenta alle loro aziende di proiettarsi con maggior forza sui mercati esteri: è questa la maggiore aspettativa che gli imprenditori campani della moda ripongono sul nascente Polo della Qualità. «II Polo», afferma Mariano Rubinacci, AD della casa d'alta moda che porta il suo nome «ci consentirà di attrarre quei buyer stranieri che le singole aziende da sole non riescono a portare a Napoli. E di dare visibilità internazionale a tutta la Campania».
«La sartoria napoletana», afferma Corrado Isaia, AD della Isaia&Isaia, «deve aspirare ad avere un marchio forte come il Chianti per il vino. E questo progetto ci consentirà di rafforzare l'immagine del made in Campania. Ma sarà importante anche sul fronte della formazione, per rinnovare la tradizione di grandi capacità sartoriali che caratterizza le nostre aziende: daremo a diversi giovani l'opportunità di imparare un mestiere affascinante».
Angelo Blasi, uno dei soci della Sartoria Partenopea, confida sul reciproco scambio di clienti tra le varie aziende presenti. E sullo spirito creativo che una simile vicinanza di talenti potrebbe liberare: «Coltivare un'abitudine a stare insieme e a fare gruppo», afferma, «porterà certamente dei frutti. Uniti potremmo trovare nuove strade per far conoscere le nostre produzioni d'eccellenza».
Estratto da Il Mondo del 28/04/06 a cura di Pambianconews