Un recente sondaggio tra i gioiellieri italiani ha indicato Pomellato come il marchio e la collezione «vincenti» dell'A/I 2005-2006. Le ragioni sono l'altissimo sell-out, la puntualità delle consegne, il catalogo più bello della stagione e il sito Internet più interessante. Ieri ai dati del sondaggio si sono aggiunti quelli del bilancio 2005, appena approvato dal consiglio di amministrazione del gruppo di gioielli fondato nel 1967.
“Il fatturato è passato da 92,7 milioni di euro a 104,3, in crescita del 12,5%, ha spiegato l'AD Francesco Minoli, 52 anni, arrivato in Pomellato nel 1999, dopo alcuni anni trascorsi in Abn Amro. L'utile netto consolidato è più che raddoppiato, passando da 8,6 milioni a 13,4 e la posizione finanziaria netta si è più che dimezzata, scendendo da 12,2 milioni dell'esercizio 2004 a 5,2» .
Per quanto riguarda i gioielli della nuova linea Eva, precisa che «ad una prima occhiata possono sembrare semplici cammei, ma li guardi bene: non ce n'è uno uguale all'altro. Ogni pezzo è ricavato da una conchiglia lunga circa 30 centimetri. Il disegno in rilievo (un serpente) è fatto da un artigiano di Torre del Greco che lavora per noi a questi gioielli da otto mesi».
Grande assente alla presentazione di ieri era Dodo, la linea «giovane» di Pomellato, ispirata al mondo della natura. «Non vogliamo più che Dodo sembri una “sorella minore”: organizzeremo tra qualche settimana una presentazione a sé. Posso anticipare due cose: il 2005 è stato un anno di grande crescita anche per Dodo e, visto il successo del negozio monomarca di corso Venezia, inaugurato all'inizio di dicembre 2005, apriremo presto un secondo punto vendita a Milano».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 29/03/06 a cura di Pambianconews