Oltre a VicenzaOro, Arezzo e la milanese More sta per essere lanciata una nuova fiera del gioiello in Italia. Il gruppo inglese Tjf (specializzato nello studio del mercato della gioielleria), infatti, presenterà a maggio, sul lago di Como, una manifestazione inedita. «Si terrà a Villa Erba (Cernobbio), tra il 15 e il 18 maggio, spiega Paolo Novembri, presidente dell'advisory board di Tjf. Ma non si tratta di una vera e propria fiera del gioiello. È piuttosto un incontro abbastanza ristretto e focalizzato su circa 70 espositori italiani e 70 buyer stranieri. Un modo per far conoscere la gioielleria e l'oreficeria made in Italy ai negozi e ai grandi retailer del lusso stranieri».
Parteciperanno all'iniziativa anche alcuni brand che stanno costituendo un comitato «in difesa del gioiello made in Italy». Tra questi ci sono Chimento, Picchiotti, Luca Carati, Pasquale Bruni. Il comitato, non ancora costituito ufficialmente, ha la finalità di aggregare i nomi medio-piccoli per imporsi nelle fiere internazionali. «Negli ultimi dieci anni, il mondo della gioielleria è cambiato radicalmente, sottolinea Novembri. Da un lato ci sono le aziende che hanno sempre più bisogno di posizionarsi sul mercato internazionale con una forte identità; dall'altro i compratori esteri che cercano una guida sicura per i loro acquisti».
Tra i buyer stranieri che saranno presenti a Villa Erba, ci saranno anche importanti retailer del lusso come l'americano Saks. «Abbiamo deciso di partecipare a Villa Erba, dice Scott Martin, jewellery buyer di Saks Fifth Avenue, perché ci sembra una opportunità per un incontro ristretto con brand italiani di qualità. È l'occasione per stringere accordi e cercare nuove licenze. I brand italiani rappresentano il 25% del fatturato di Saks che si aggira intorno ai 6 miliardi di dollari».
Estratto da Finanza&Mercati del 28/03/06 a cura di Pambianconews