L'industria del mobile apre un nuovo fronte contro il dumping cinese. Dopo quello sulle scarpe, a Bruxelles è arrivato un dossier sull'import di divani: i mobilieri italiani, tedeschi e spagnoli chiedono all'Unione europea di adottare dazi contro gli «imbottiti» made in China, venduti a prezzi stracciati sul mercato europeo. La richiesta arriva ufficialmente da Cei Bois, l'associazione europea dei produttori, ma dietro c'è il lavoro di Federlegno-Arredo, per difendere soprattutto il distretto a cavallo di Puglia e Lucania, in forte difficoltà negli ultimi anni.
«Bisogna intervenire al più presto», spiega il presidente di Federlegno-Arredo, Roberto Snaidero. «L'anno scorso le importazioni di imbottiti cinesi in Italia sono aumentate del 35% in valore: solo undici milioni di euro ma i dati sono chiari, visto che l'incremento in quantità è del 51 per cento. Ed è importante agire tempestivamente per evitare che sia troppo tardi». Il riferimento è all'azione antidumping sulle scarpe con cui si cerca di contenere l'invasione cinese: 1'import è esploso prima delle decisioni sui dazi.
L'industria italiana ha esportato mobili per oltre 6,7 miliardi di euro nei primi dieci mesi dell'anno scorso, con un import di 1,1 miliardi. La crisi dei divani è evidente: l'export è diminuito dell'1 %, a quota 1,7 miliardi, mentre gli acquisti dall'estero sono aumentati del 19% per 93 milioni. E la Cina è in testa alla classifica dell'import. Snaidero esclude richieste per gli altri mobili ma aggiunge: Un dazio del 19% sui divani, come quello previsto per le calzature, è insufficiente: con i prezzi che fanno quella percentuale non cambia nulla».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 9/03/06 a cura di Pambianconews