"Hello Moto", il tormentone pubblicitario di Motorola nasce nella mente di Elena Panizza che dal 2004 guida la creatività del Gruppo a livello mondiale. Elena Panizza ha trascorsi nel mondo della moda, prima da Benetton poi da Diesel. In Motorola l'ha voluta Jeffrey Frost, direttore marketing ora scomparso, per riorganizzare il marketing e la comunicazione.
Come mai proprio «HelloMoto»?
Frost, che arrivava da Nike, ricevette 1'input preciso di ribaltare i parametri dell'immagine e della comunicazione di Motorola, avvicinando il brand molto di più all'utente finale. Fui la prima ad essere chiamata per affiancarlo, probabilmente grazie alle mie precedenti esperienze nel mondo della moda. Decisi subito che Motorola doveva presentarsi in modo semplice e diretto, quindi niente di meglio della formula più umile e utilizzata in tutto il mondo, le due parole che si dicono, nella formula più colloquiale, quando si tende la mano a qualcuno: «Ciao, io sono Motorola».
Che peso ha la comunicazione in un'azienda come Motorola?
Moltissimo. Penso che il marketing per aziende multinazionali come Motorola non sia solo un elemento del marketing mix; la nostra comunicazione ha un forte impatto culturale, ed è in grado di creare nuovi valori e nuove mode. Prendiamo Nike: allestisce negozi che sembrano luoghi di culto e, tra i teenager, il simbolo swish (il logo Nike, ndr) quasi sostituisce il crocifisso.
Dove ha imparato il mestiere?
Ho iniziato con Benetton nel 1992 e poi ho proseguito con Diesel in un settore, quello della moda, e in un territorio, tra la Lombardia e il Veneto, dove c'erano veramente moltissimi stimoli. Ho avuto la fortuna di poter lavorare con Oliviero Toscani, che mi ha insegnato come «rivoltare» i valori e sconvolgere i normali parametri della comunicazione. Poi con il brand Caterpillar ho dovuto imparare a imporre un marchio a livello mondiale, partendo praticamente da zero.
Estratto da Technopolis del 17/02/06 a cura di Pambianconews