"L'approvazione di questa legge è stata un grande atto di civiltà". Mario Boselli, presidente dell'Associazione italiana delle aziende di famiglia, è soddisfatto per il via libera definitivo ottenuto in Parlamento dalla legge che introduce i patti ereditari per la trasmissione generazionale delle aziende.
Perché è così importante la legge?
Consente di tutelare la crescita delle aziende proteggendole dalle situazioni problematiche e dai conflitti di interessi che possono dividere gli eredi; dà la possibilità di programmare il futuro e di gestire la successione.
Il potere del capofamiglia ne esce rafforzato?
Assolutamente sì. D'ora in poi potrà decidere i tempi e i modi del passaggio. Questo è uno strumento di libertà perché svincola il genitore dall'obbligo di trasferire l'azienda anche a chi, tra i suoi figli, risulti inadeguato o non interessato a proseguire l'attività d'impresa. Ma la norma prevede anche che ci sia il consenso unanime tra i figli. Certo, l'accordo è necessario per evitare che sorgano problemi.
Il ruolo dei consulenti rimarrà essenziale nella gestione del passaggio? Non c'è il rischio che questo diventi uno strumento alla portata di pochi?
Ritengo che il supporto di un professionista possa sempre tornare utile quando si prendono decisioni di questa portata. Ma ciò non significa che la legge alla fine offrirà una soluzione solo a chi è in grado di pagare specialisti. Per le piccole aziende, spesso è sufficiente la guida del commercialista, del notaio o di una persona che conosce bene l'azienda e chi ne fa parte.
Estratto da Economy del 10/02/06 a cura di Pambianconews