La Commissione europea «accoglie con favore» la decisione del tribunale cinese a favore della Ferrero. Da mesi Peter Mandelson, titolare del Commercio estero, è impegnato nelle difficili relazioni con il governo cinese su diversi fronti: quote di esportazione, tariffe e, appunto, contraffazione dei marchi europei. Il portavoce del commissario inglese, quindi, riferisce che l'organismo di Bruxelles «guarda con soddisfazione a ogni iniziativa che aumenti la protezione della proprietà dei diritti intellettuali e dei marchi in Cina».
Il «caso Ferrero» sembra dimostrare che le pressioni europee e degli americani cominciano a produrre qualche risultato concreto a Pechino. A Bruxelles, intanto, gli esperti dei 25 Paesi hanno appoggiato la proposta della Commissione di rifiutare «lo status di economia di mercato» a 13 produttori di scarpe cinesi, considerando quindi che non siano rispettate le regole della concorrenza internazionale. Nei prossimi mesi, dunque, la Ue deciderà se introdurre dazi antidumping anche in questo settore. Il viceministro per le Attività produttive, Adolfo Urso, ha ricordato ieri che le misure antidumping adottate a livello europeo verso la Cina sono 35 sul totale di 59. «Un'impresa italiana su cinque, riporta una nota del ministero, è salvaguardata da un dazio».
Estratto da Finanza&Mercati del 13/01/06 a cura di Pambianconews