Rally Pagnossin Scatta l'allerta Consob e Borsa
Pagnossin «strappa» ancora e finisce sotto la lente della Consob e di Borsa Italiana. L'authority guidata da Lamberto Cardia è in stato di allerta per i forti volumi registrati dal titolo del gruppo di Carlo Rinaldini. Solo nella seduta di ieri sono stati scambiati quasi un milione e mezzo di pezzi contro i 298mila della media giornaliera degli ultimi trenta giorni. Il titolo dell'azienda di Treviso ha chiuso in rialzo dell'11,26% a 0,98 euro dopo essere stato sospeso cinque volte per eccesso di rialzo. Una performance simile a quella delle ultime cinque sedute nel corso delle quali l'azione Pagnossin ha guadagnato il 38,7% passando da 0,789 ad appunto 0,98 euro. E gli analisti tecnici scommettono in un boom non appena il titolo avrà superato la resistenza di 1 euro.
Un ritorno di fiamma per un titolo finito a lungo nel dimenticatoio? La risposta probabilmente è più complessa dal momento che si muovono molte cose in casa Pagnossin. Le banche creditrici, di cui è capofila Antonveneta, hanno fatto slittare la scadenza della prima rata del debito (25 milioni) al 7 gennaio. Per quella data, non troppo lontana, Pagnossin dovrà essere pronta a restituire 10 milioni di euro. Denaro che, al momento, il gruppo, che ha messo in cassa integrazione tutti i dipendenti, non ha.
Di fronte a sé la società ha due strade: la prima è che la proprietà metta mano al portafoglio sborsando almeno una decina di milioni per un aumento di capitale da 20 milioni. Procedura, tra l'altro, al momento bloccata dal fatto che è necessaria la certificazione dei conti da parte della Kpmg per far partire la ricapitalizzazione. La seconda via è la vendita del pacchetto di maggioranza di Richard Ginori per cui sono in lizza i Fratini e i Ligresti, che già possiedono la rete distributiva del celebre marchio di ceramiche.
Estratto da Finanza&Mercati del 13/12/05 a cura di Pambianconews