Sta per ripartire il valzer delle fusioni e acquisizioni nel comparto del lusso. E Bernard Arnault, patron di Lvmh, si prepara ad aprire le danze. Dopo l'acquisto del pacchetto di Fendi in mano a Patrizio Bertelli che risale al 2003, il colosso francese aveva chiuso la campagna M&A, per tornare a focalizzarsi sui propri brand. Ma adesso Lvmh ha cambiato di nuovo idea e si prepara a portare a termine importanti operazioni.
«Ci aspettiamo cinque anni di grande attività nel compatto del lusso e noi non resteremo a guardare, ha dichiarato Arnault a Bloomberg news, in passato le acquisizioni sono state parte della crescita di Lvmh e lo saranno anche in futuro, purché il prezzo sia interessante». Insomma per un polo del lusso del calibro di Lvmh, che al suo interno possiede un grande portafoglio griffe, tra cui oltre Louis Vuitton e Fendi, figurano Emilio Pucci, Donna Karan, Kenzo, Givenchy, Celine, Marc Jacobs e Loewe.
Inoltre, Lvmh sarebbe il candidato ideale per rilevare il controllo di Burberry, che a partire dal prossimo maggio diventerà una public company. E di sicuro è quello che ha le capacità finanziarie maggiori per rilevare Giorgio Armani spa, qualora lo stilista milanese decidesse di cedere la sua creatura. Lvmh ha infatti molti interessi in Italia: è azionista di Tod's ( con il 3,5% del capitale), ha accordi con Mariella Burani, da cui ha rilevato Antichi Pellettieri e possiede brand del made in Italy, noti e meno famosi come StefanoBi, o anche la linea di profumi Acqua di Parma.
Estratto da Finanza&Mercati del 11/10/05 a cura di Pambianconews