E' stata la prima e ultima volta. «Tutti hanno capito che non si possono concentrare le sfilate dei grandi nomi in quattro giorni». Il presidente della Camera della moda, Mario Boselli, 64 anni, è sicuro che la lezione della scorsa settimana sia servita e che il prossimo calendario di Milano moda donna, a febbraio, sarà equilibrato, con i grandi nomi dal primo all'ultimo giorno. Ignorando le richieste della potente direttrice di Vogue America, Anna Wintour.
Presidente, come si è arrivati a questa situazione?
Tutto è corninciato a febbraio con la Wintour che ci ha chiesto di concentrare in quattro giorni le sfilate più seguite, dei marchi più forti. Ero assolutamente contrario: ho riunito il consiglio direttivo della Camera e i 18 membri hanno detto no all'unanimità. Poi, si è alzato il livello del confronto, con Newhouse, il proprietario della Condè Nast.
A Parigi la struttura delle sfilate è rimasta identica al passato. Qual è la differenza?
Che a Parigi tutti i grandi hanno detto “No, grazie” alla stessa richiesta. Gli italiani, invece, che sono i primi al mondo, forti e bravi in termini economici e di immagine, non hanno avuto orgoglio, non sono stati coraggiosi. C'è troppo provincialismo: evidentemente si dà tanto peso alle telefonate da New York.
Che cosa succederà alle prossime sfilate della donna?
Ne parleremo al comitato di presidenza, il 13 ottobre. Poi sarà convocato il Consiglio della camera della moda (dove ci sono, tra gli altri, i gruppi It Holding, Valentino, Gucci, Cavalli, ndr). La cosa più logica è tornare a un calendario di otto giorni, con i grandi nomi dall'inizio alla fine. Per 1'uomo, con una cinquantina di marchi, i nomi di maggior richiamo sono tutti i giorni e la stessa logica deve valere per la donna.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 5/10/05 a cura di Pambianconews