Secondo i merchant banker, la maison Fendi sarebbe pronta per la vendita. «Impossibile», replica scandalizzato Toni Belloni, braccio destro di Bernard Arnault alla Lvmh, il colosso francese del lusso che controlla il marchio romano. «Proprio adesso che i conti iniziano a tornare, aggiunge a margine della sfilata di Pucci, e che ci avviciniamo al break-even: pensi che è ufficialmente previsto nel 2007, ma speriamo di farcela già nel 2006. Anzi, le dirò di più: già alla anche fine di quest'anno ci avvicineremo al pareggio, mentre i ricavi crescono del 30% a numero di negozi comparabile».
Come nascono allora questi rumor? «Non me lo spiego», replica Belloni, che smentisce anche la cessione di un altro brand controllato da Lvmh, cioè Céline. Cosa sostenuta dalla medesima banca d'affari. Peraltro, un'eventuale dismissione della Fendi, agli attuali multipli del settore lusso, farebbe sicuramente registrare una pesante minusvalenza nei conti del leader mondiale del lusso guidato da Arnault, vista la cifra faraonica pagata alle sorelle Fendi (nonché i massicci investimenti a supporto del rilancio).
E sempre a proposito di designer, Belloni anticipa che il futuro di Antonio Marras si presenta roseo. Pur non essendo stato incluso nell'agognata lista dei magnifici sette, lo stilista sardo si è già guadagnato il rinnovo del contratto con Kenzo. «Vogliamo rinforzare il nostro rapporto con Marras, rivela Belloni, del quale siamo più che soddisfatti». E chissà che la soddisfazione non sfoci nell'acquisto del suo marchio. «Per ora è prematuro», conclude Belloni.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 28/09/05 a cura di Pambianconews