Uscire dalla crisi. E farlo alla grande, sbaragliando i risultati di fatturato degli anni bui e lasciandosi alle spalle un'amministrazione controllata. Può succedere? E' successo. Alla Linea Marche di Renato Curzi, azienda calzaturiera di Acervia. Dopo un periodo di passione, l'azienda sta risalendo la china. E lo fa alla grande tanto che, nel primo trimestre del 2005, il fatturato del gruppo è cresciuto del 10% rispetto a quello dell'anno precedente.
Parliamo delle sue scarpe.
«Linea Marche è nata nel '72 e all'inizio producevamo solo scarpe da lavoro. Il grande salto lo abbiamo fatto negli anni '80 quando siamo diventati “civili”. «Dal 2000 al 2002 abbiamo accumulato perdite per 6 milioni di euro, con un fatturato regresso di 27 milioni, e nel 2002 abbiamo chiesto l'amministrazione controllata. Ma così vanno gli affari. Quindi nel 2004 abbiamo dato il via a un'opera di ricapitalizzazione e ristrutturazione, condotta dalla mia famiglia e da una cordata d'imprenditori locali facendo ricorso a patti para sociali. Fatto sta che nel 2004 siamo riusciti a chiudere con circa 30 milioni di euro di fatturato e con un ritmo di crescita dell' 8%».
E oggi?
Con i nostri quattro brand siamo presenti in circa mille punti vendita e quattro flagshipstore a Milano, Roma, Catania e Dusseldorf. I negozi monomarca fanno parte di un progetto di partnership che ha come obiettivo la valorizzazione dell'immagine di tutti i brand dell'azienda. Linea Marche oggi produce annualmente 500 mila paia di calzature con un posizionamento di fascia medioalta. Il mercato italiano rappresenta il 55%, i restanti paesi europei il 35% e il rimanente 10% è distribuito tra America, Russia, Medio ed Estremo Oriente, crescono la Russia e il Far East».
Estratto da Affari&Finanza del 26/09/05 a cura di Pambianconews