«Il successo di Swarovski? La capacità di creare un nuovo stile di vita, un'unica ed espressiva arte di vivere». Robert Buchbauer, bis-bis-bis nipote del creatore del mitico marchio e oggi a capo della divisione beni di consumo nell'azienda, spiega così il successo di quella che ormai è considerata una family history, un modello per il business del Terzo millennio. Un marchio che impiega 16mila persone in tutto il mondo ma resta fortemente ancorato alle radici familiari.
Una formula che nel 2004 ha permesso di fatturare 1,83 miliardi di euro. «C'è un secondo motivo del successo», aggiunge Markus Langes Swarovski, anche lui bis bis nipote del fondatore e attuale responsabile del marchio e delle comunicazioni. «Amplificare la creatività dei nostri clienti». Forse, però, c'è anche un terzo motivo: la convinzione che il miglior management resti la tradizione e la famiglia.
«Oggi vogliamo proporci al mercato come marchio simbolo del nuovo lusso», dice Isabella Ghislandi, direttore divisione prodotti finiti di Swarovski Internazionale-Italia, «con un'offerta che soddisfi ogni tipologia di consumatore. C'è una frase che sintetizza lo spirito Swarovskí e indica in quale direzione ci stiamo muovendo: «Swarovski illumina la vita». Più di un refrain, il sogno di un giovane tagliatore di cristallo. Una luce per sé e la sua famiglia.
Estratto da Class del 31/08/05 a cura di Pambianconews