I diretti interessati, la Dorint di Diego Della Valle, Bnl e Capitalia, hanno già negato in modo categorico, annunciando robuste azioni legali a tutela della propria onorabilità. Ma la durezza delle smentite non ha fatto arretrare il Tempo, che nell'edizione di ieri ha aggiunto nuovi particolari alla storia dei finanziamenti che Della Valle avrebbe ricevuto per acquistare azioni Bnl. Secondo il quotidiano romano diretto da Franco Bechis, «la vicenda è ricostruita in un esposto di un funzionario di banca che all'epoca avrebbe avuto un ruolo diretto in parte delle operazioni». Un secondo esposto sarebbe stato poi inviato ai presidenti dei collegi sindacali di Bnl e Capitalia.
Non solo: secondo il Tempo, la denuncia sarebbe arrivata anche in Consob, al governatore Antonio Fazio e al responsabile della Vigilanza della Banca d'Italia. Il deputato Andrea Gibelli, capogruppo della Lega Nord alla Camera, ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, chiedendo di fare luce sull'intera vicenda, che ancora ieri è stata negata in modo netto da fonti vicine alle banche interessate.
Mercoledì 24, il quotidiano romano di Bechis aveva pubblicato un articolo secondo il quale nel 2002 Della Valle, patron della Tod's, avrebbe accumulato la prima parte del suo pacchetto Bnl, tramite un finanziamento da 115 milioni erogato dalla Banca di Roma International (gruppo Capitalia), e poi girato alla Bnl. Una ricostruzione che il diretto interessato ha definito «completamente falsa» e che, se vera, presenterebbe un evidente profilo di illegittimità.
Estratto da Finanza&Mercati del 26/08/05 a cura di Pambianconews