All'interno di un comparto in crisi come quello orafo c'è chi continua a crescere. Ad Arezzo, il gruppo Graziella, di proprietà della famiglia Gori, 15 milioni di fatturato e oltre 100 addetti (fino a 300 con l'indotto), lo scorso anno ha registrato un incremento nei ricavi del 15 per cento.
Per il biennio 2005-2006 ha avviato un programma di espansione: sarà aperto un atelier a Firenze (con l'idea di sbarcare anche in altre città italiane), nascerà una nuova linea caratterizzata da pezzi unici con pietre preziose, sarà potenziata in Italia la distribuzione della neonata linea «Sculture e colori», con gioielli in argento, per essere presenti in mille punti vendita.
Il gruppo, composto da cinque aziende che seguono le varie fasi della lavorazione, esporta il 90% dei prodotti, soprattutto in Europa e Nord Africa. Il prossimo passo è un'alleanza in Cina per produrre insieme a un'impresa locale, dando lavoro ad altri 100 addetti.
«Abbiamo messo a punto il nostro target: una donna indipendente, dai 30 anni in su, di cultura medio-alta che vive nei centri urbani e con uno stile giovanile, dice il presidente Gianni Gori. Per questo abbiamo rivisitato le nostre collezioni creando oggetti caratterizzati da forme particolari, grandi dimensioni e policromia. L'oro, spiega Gori, non è più simbolo di ricchezza, casomai di gusto e stile. Per questo la nostra filosofia è antiminimalista e contro la standardizzazione».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 2/08/05 a cura di Pambianconews