Il “made in Brioni” sbarca a Las Vegas. La maison spegne quest'anno 60 candeline suggellando la ricorrenza con un significativo accordo con Steve Wynn discendente del fondatore di Las Vegas e titolare di un business da capogiro quotato in Borsa. In base all'intesa, Brioni ha appena aperto, all'interno del Wynn Resort di proprietà di Steve Wynn, una lussuosa boutique monomarca, l'unica italiana presente nel complesso di alberghi, ristoranti e casinò grazie al quale il magnate vegano ha visto in breve tempo triplicare il valore delle azioni del suo gruppo.
A parlare di questa nuova partnership, è Umberto Angeloni, amministratore delegato dell'azienda.
Parliamo del nuovo negozio. Com'è nata l'idea?
«Steve Wynn è sempre stato un nostro affezionato cliente e quando col suo jet privato è volato a Milano a Via Gesù, esponendomi il suo progetto di unire le nostre forze ho aderito con entusiasmo. Una partnership destinata a crescere nel tempo. Insieme a Wynn apriremo presto nuove boutique Brioni all'interno degli hotel che sono in cantiere a Macao e Singapore».
Come vanno le vendite del nuovo spazio?
«La clientela è per la metà è composta da americani e per il resto è cosmopolita. Nel nuovo negozio vendiamo pezzi unici su misura e il ready to wear. Abbiamo giàa vuto risposte molto positive
che ci fanno prevedere un volume di fatturato che eguaglierà e forse supererà quello realizzato da altre boutique storiche aperte negli ultimi anni negli Stati Uniti».
A proposito di cifre, parliamo di quelle di bilancio.
«L'esercizio 2004 ha chiuso con un giro d'affari a quota 160 milioni di euro. E il buon andamento dei primi mesi del 2005 lascia prevedere una chiusura d'anno in crescita del 15%».
Il pericolo “giallo” la preoccupa?
«Credo che i nuovi mercati siano un'opportunità piùu che una minaccia. Basta creare prodotti di lusso che non siano riproducibili. Come quelli firmati Brioni. In caso contrario il rischio contraffazione è molto pesante. Certo non per i big player del lusso, quanto piuttosto per le piccole e medie imprese che dovrebbero innovare e specializzarsi, in modo da offrire un servizio impeccabile. Investendo anche nella formazione».
Estratto da Affari&Finanza del 27/06/05 a cura di Pambianconews