Ieri i vertici di Sistema Moda Italia hanno calcolato che l'intesa raggiunta la scorsa settimana, con cui Pechino autolimiterà il proprio export tessile, riguarda oltre il 60% dei volumi sotto osservazione dall'industria europea. Una buona percentuale, che tuttavia l'organizzazione guidata da Paolo Zegna vuole estendere ampliando il trattato oltre le 10 categorie attuali.
Boselli considera la sopravvivenza del settore tessile un fattore vitale per il lusso italiano. «Non è vero, esordisce, che gli stilisti possono snobbare questa battaglia. Il successo della moda italiana dipende in gran parte dall'eccellenza della filiera tessile».
Perciò Camera Moda ha avviato in anticipo la battaglia in Europa, e ora Boselli può rivendicare la creazione di un consolidato asse Milano-Parigi, frutto dell'alleanza con il corrispettivo francese della Camera siglato addirittura nel 2000. «Forti di questo appoggio, ricorda il presidente, siamo riusciti per primi a portare il vice ministro Adolfo Urso a Parigi, e con i francesi siamo andati a bussare alla Ue». Questa strategia di lobbing ora «servirà all'Italia per conquistare il peso negoziale che non ha a Bruxelles».
Estratto da Finanza&Mercati del 15/06/05 a cura di Pambianconews