Mentre è nel pieno la contesa tra Europa e Cina sull'export di tessile cinese sui mercati europei, con i risultati di Armani, Prada e Versace si è completato in questi ultimi giorni il quadro dei principali risultati 2004 delle società del lusso. E nuove indicazioni arrivano dalle trimestrali. Nel complesso la fotografia conferma che nel periodo che ormai da tempo stiamo vivendo, crisi del dollaro, calo dei consumi e loro significativo cambio di direzione, concorrenza della Cina, continuano a rivelarsi vincenti le società che hanno puntato sul marchio, sulla crescita interna, sull'espansione della rete di vendita, sull'internazionalizzazione e/o hanno tenuto sotto stretto controllo l'indebitamento.
Due le società che si distinguono per incremento di fatturato e utile, sia nel 2004 che negli ultimi tre anni, Geox e Diesel. Nominato Cavaliere la scorsa settimana, Mario Moretti Polegato, il fondatore di Geox, ha chiuso un 2004 che gli ha procurato non poche soddisfazioni, a partire dalla quotazione in Borsa. Dal giorno del debutto il titolo Geox sfiora una crescita del 45%. Ha sfondato, invece, il livello del miliardo di euro, portandosi a ridosso di un nome storico come Armani, il gruppo che fa capo a Renzo Rosso e che ha in Diesel il suo perno (909 milioni di euro sui ricavi totali). Forte la crescita degli utili netti di Diesel anche nei tre anni (oltre il 100% in più).
Se la politica multimarchio sembra aver portato, almeno fino a oggi, più grattacapi che gioie, Luxottica e Burani dimostrano che bene è andata, invece, per chi ha fatto acquisizioni legate non al brand ma alla catena distributiva, come l'azienda di Leonardo Del Vecchio o alla piccola produzione «di nome», come la società di Mariella Burani.
Estratto da CorrierEconomia del 6/06/05 a cura di Pambianconews