Una decisione destinata a provocare non pochi allarmi nei territori della Murgia barese e nella vicina Città dei Sassi: la Natuzzi spa, leader nella produzione di salotti in pelle, ha richiesto la cassa integrazione straordinaria per 1.320 dipendenti su un totale di circa 3.800. Come dire che dal 13 giugno prossimo, quasi un terzo dei dipendenti rimarrà a casa con poche speranze di trovare altri sbocchi occupazionali. Infatti, l'economia murgiana è ancorata alla produzione del salotto: l'ultima rilevazione sul distretto, effettuata nel 2003, contava circa 530 aziende che occupavano 14 mila addetti. A pochi mesi di distanza la situazione è precipitata, tanto che le stime indicano una messa a rischio di circa 7 mila unità.
L'alleggerimento della presenza di Natuzzi in Italia è determinato dalla perdita di competitività del prodotto fabbricato negli stabilimenti nazionali. I primi tre mesi del 2005, infatti, si sarebbero chiusi in perdita (la pubblicazione della trimestrale è prevista per fine mese), un vero e proprio evento dato che la Natuzzi ha sempre prodotto ricchezza con tassi percentuali a due cifre.
Ma nell'ultimo biennio la situazione è peggiorata tanto che per dare agli azionisti un segnale forte (la multinazionale di Santeramo è quotata a Wall Street) Natuzzi ha deciso di tagliare i costi del 30%. Questo per consentire alle produzioni di reggere la competizione sul mercato Usa, tradizionalmente roccaforte Natuzzi (esportava circa l'80% della totale produzione).
Estratto da Il Giornale del 19/05/05 a cura di Pambianconews