Più di 150 dipendenti, quasi 50 milioni di euro di fatturato, in buona parte realizzato con il mercato italiano; stabilimenti per la produzione sparsi in 3 continenti, crescita a due cifre: sono questi i dati che sintetizzano la realtà aziendale di Miniconf, la quinta società a livello nazionale nella produzione di abbigliamento per bambini.
La sede centrale è in provincia di Arezzo, in uno dei più piccoli comuni della Toscana, da dove è in grado di controllare on-line tutti gli stabilimenti di produzione sparsi nel mondo, oltre a 23 negozi in franchising in tutta Italia.
Grazie alla rete sviluppata negli ultimi anni e agli investimenti nella logistica, l'azienda si è aperta al mondo intero, sia in uscita sia in entrata. “La scelta di delocalizzare una parte della produzione in aree dove si possono contenere i costi” – spiega Giovanni Basagni, Presidente Miniconf oltre che leader degli industriali della provincia di Arezzo – “è per noi acquisita fin dall'origine dell'azienda. E' stata una scelta ponderata che ci ha portato a produrre nel meridione d'Italia e successivamente anche in Tunisia, Est Europa e paesi asiatici tra cui la Cina, dove operiamo da 15 anni, ben prima che si scatenasse il polverone mediatico di questi mesi”.
Quello che non emerge sui media, però, è che ci sono diversi modi di produrre all'estero. Noi abbiamo scelto di rispettare le regole: nelle nostre linee di produzione non lavorano bambini o carcerati. Certamente un'azienda articolata come la nostra deve fare molta ricerca e investire continuamente sul controllo dei processi, dei prodotti e dei componenti: ormai da qualche anno Miniconf testa i campioni dei materiali usati per confezionare i propri capi di abbigliamento presso il laboratorio Testex di Zurigo, per controllare la non tossicità dei coloranti e dei materiali metallici.
Per Miniconf, la scelta di delocalizzare la produzione all'estero non penalizza in alcun modo il sistema economico nazionale, ma lo arricchisce, visto che più del 50% dei ricavi rimane in Italia e l' 80% degli utili viene reinvestito entro i confini nazionali, in moderna tecnologia, formazione e organizzazione logistica.
Altra scelta qualificante è stata quella di mantenere ad Arezzo, e più precisamente a Ortignano, tutta la struttura creativa, organizzativa, commerciale, logistica e direzionale. Una strategia che ha consentito di consolidare la struttura aziendale e di ottenere la certificazione di qualità Iso 14001 per il Sistema di Gestione Ambientale.