La moda è ferma ma i grandi corrono. Nonostante qualche difficoltà, i grandi vanno avanti meglio del settore. I dati elaborati da Pambianco Strategie di Impresa sui bilanci di 19 dei venti gruppi (manca ancora Max Mara), indicano una crescita del 6%: in un anno è stato ribaltato il dato negativo del 2003 e sono cresciuti gli utili, con una media che Carlo Pambianco stima al 6,7% sul fatturato, oltre un punto percentuale in più rispetto al 2003. Il ritorno alla crescita conferma l'idea di una forbice sempre più ampia tra gruppi che, anche grazie alle spalle più solide, riescono a crescere sui mercati internazionali e altre imprese in forte difficoltà, soprattutto a causa della competizione internazionale.
Nella classifica dei ricavi, dopo Geox e Diesel, i più bravi a crescere sono stati Dolce&Gabbana e Burani. Il marchio milanese è riuscito a superare il 20% di incremento grazie al mercato e ai nuovi negozi mentre il gruppo Burani ha beneficiato del consolidamento di Don Gil e Le Tricot e della strategia distributiva centrata sui negozi diretti: il loro peso sul fatturato è balzato dal 18,8 al 32,9 per cento.
Poi c'è Luxottica, quinta per crescita ma da quattro anni saldamente al primo posto nel giro d'affari, con oltre 3,2 miliardi: l'aumento del 14,2% ha consentito al gruppo di Del Vecchio di tenere a distanza Gucci. Il marchio fiorentino controllato dalla francese Ppr è andato avanti del 3,6%, praticamente allo stesso ritmo di Armani, che non ha ancora presentato ufficialmente i dati: l'anno scorso, il fatturato della maison di via Borgonuovo ha sfiorato 1,3 miliardi di euro, con un aumento del 3,5% che ha compensato la discesa del 2003. I gruppi con un incremento dei ricavi a due cifre percentuali sono sei e l'ultimo di questa classifica d'élite è Tod's, con il 13,3% in più rispetto al 2003.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 10/05/05 a cura di Pambianconews