Boom o crisi, dipende dai punti di vista. L'export di pelletteria è schizzato sopra due miliardi di euro nel 2004 (+14,2%), un risultato in forte controtendenza nel mondo della moda. Ma la crescita premia soprattutto le griffe di moda e i marchi più forti del settore, mentre molte piccole e medie aziende soffrono e qualche volta chiudono. A prima vista sembra che borse, valigie e portafogli italiani l' anno scorso abbiano invaso il mondo: solo le borse da donna valgono il 60% dell'export e il valore delle vendite oltre confine è cresciuto del 21 per cento. Su tutta la pelletteria, sorprendono le crescite a due cifre percentuali delle vendite negli Stati Uniti (+10,9%) e in Gran Bretagna (+19,9%). Ma soprattutto in Svizzera, primo Paese di destinazione con un incremento record nel 2004: +48,5 per cento.
«È una situazione difficile per tante aziende, colpite dalle importazioni e dalla contraffazione», dice Giorgio Cannara, presidente dell'Aimpes, l'associazione delle imprese, e del Mipel, la fiera della pelletteria che si apre sabato a Milano. «Ci vuole più attenzione al settore. I dazi? Sono favorevole per ristabilire condizioni di reciprocità con la Cina: visto che loro hanno dazi molto alti sarebbe giusto equiparare i nostri. Ma i prezzi cinesi sono talmente bassi che servirebbe a poco».
E Alessandro Biffi,
Estratto da Il Sole 24 Ore del 17/03/05 a cura di Pambianconews