Versace cambia look. Non sul fronte dello stile ma nella struttura societaria. Ieri il consiglio di amministrazione della casa di moda milanese ha deciso di adottare per il gruppo un assetto più chiaro, più lineare. Le quote della famiglia (50% Allegra Versace Beck, 30% Santo e 20% Donatella Versace) confluiranno in una holding (Versace Holding) che controllerà al 100% due società operative: la Gianni Versace Spa, cui faranno capo tutte le attività di stile, produzione, distribuzione e così via, compresa la proprietà del marchio, e una società immobiliare cui sarà conferito tutto il patrimonio di immobili, che potranno anche essere affittati, alla Gianni Versace Spa, oppure a terzi.
Il nuovo assetto, «ha l'obiettivo di separare i cespiti non strumentali dagli asset propri dell'azienda, tra cui il marchio della Medusa, e di consentire la più efficiente gestione delle attività aziendali secondo regole di corporate governance in linea con i migliori standard del diritto societario». Insomma, Versace quasi come una società quotata, tanto che il piano industriale che l'amministratore delegato Giancarlo Di Risio ha presentato ieri al consiglio di amministrazione prevede anche il potenziamento dei sistemi di controllo di gestione e la costituzione di un comitato audit interno.
Il programma, «è coerente con gli indirizzi strategici adottati all'inizio di settembre dal nuovo consiglio di amministrazione e con le azioni sviluppate dall'amministratore delegato, che hanno consentito di rafforzare il management in funzioni strategiche per il business del gruppo, sul versante sia retail sia wholesale e di avviare il processo di concentrazione delle risorse stilistiche e finanziarie sulle collezioni Versace». E il bilancio di quest'anno? Restano ancora molte incognite in sospeso, a partire da quando si concluderà la cessione sia della palazzina di New York sia della società controllata nel settore dei profumi.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 26/11/04 a cura di Pambianconews