Chi si ostinerà a puntare «sulla produzione di massa è perduto». Gli ultimi tre anni non hanno dato grandi soddisfazioni ai produttori di gioielli made in Italy. In compenso, come dimostrano le parole di Andrea Turcato, segretario generale della Fiera di Vicenza (Vicenzaoro, Orogemma e Oromacchine), sono stati portatori di una sferzante ventata di realismo. « La fascia di produzione a basso valore aggiunto, spiega Turcato, sarà sempre più appannaggio di Cina, India, Thailandia e Turchia».
Nonostante questo, il 2004 verrà ricordato come il primo anno di ripresa dopo le contrazioni vissute dal mercato a partire dal 2001. «Siamo partiti maluccio, spiega Turcato, ma da giugno finalmente il raffronto con il 2003 ha fatto registrare un segno positivo». I dati doganali dell'Istat elaborati dalla Fiera di Vicenza indicano come le esportazioni di prodotti orafi abbiano chiuso i primi sette mesi del 2004 con un incremento del 13,4% rispetto allo stesso periodo del 2003 (ma comunque in eloquente calo del 34°%o se raffrontate al 2000).
«Per anni, di fatto, non abbiamo avuto concorrenza», spiega Alessandro Biffi, presidente di Federorafi. «È però il futuro che mi preoccupa. Sempre più spesso i nostri maggiori clienti confessano di comprare da altri Paesi prodotti simili, se non identici, ai nostri a prezzi decisamente inferiori».
Estratto da Il Sole 24 Ore- Dossier Made in Italy del 16/11/04 a cura di Pambianconews