Vendita delle attività nei servizi finanziari e distribuzione agli azionisti di 2,3 miliardi di sterline. Con questi due conigli tirati fuori dal cilindro Stuart Rose, amministratore delegato di Marks & Spencer, ha cercato ieri di accreditarsi di fronte agli investitori, ma ha convinto solo a metà. Grande era l'agitazione nel mercato dopo che il board M&S aveva respinto l'offerta da 9,1 miliardi di sterline, avanzata la settimana scorsa dal miliardario Philip Green, intenzionato più che mai a prendere il controllo della più importante catena di abbigliamento del Regno Unito.
Rose, paracadutato sei settimane fa alla guida del gruppo, ha chiarito che la vendita di M&S Money (una delle prime dieci società del Regno Unito nel settore delle carte di credito) a Hsbc Holdings frutterà 762 milioni di sterline e che un'offerta di acquisto, il cui prezzo verrà stabilito alla fine di agosto, porterà nelle tasche degli azionisti 100 pence ad azione. «L'insieme di queste due operazioni, ha affermato Rose, dimostra che la proposta di Green (400 pence ad azione, ndr) sottovaluta pesantemente la nostra società».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 13/07/04 a cura di Pambianconews