Ci sono voluti due mesi tra perizie, conferimenti, costituzione di nuove società. Alla fine Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno potuto archiviare il riassetto della catena aziendale imperniata sulla nuova holding Dolce & Gabbana Luxembourg, a cui è stato girato il 90% della fashion house milanese per un valore contabile di conferimento di 115 milioni. La società del Granducato sarà d'ora in poi la cassaforte di controllo, con uno statuto che fissa regole di governo ed eventuali strade di disimpegno per Alfonso e Dorotea Dolce, i due fratelli dello stilista, che hanno il 4% a testa.
Chiuso il capitolo societario, la D&G può concentrarsi sulla realizzazione del piano industriale 2005/2008. L'obiettivo a quattro anni è varcare la soglia degli 800 milioni di fatturato, con una redditività lorda (ebitda/ricavi) in crescita dall'attuale 18,8% a oltre 20%. Non per caso è già decisa la chiusura della linea a marchio «&» (per giovani, a prezzi più accessibili, distribuita nei grandi magazzini) dalla fine del 2005, mentre tutte le attenzioni verranno dirottate sui marchi Dolce & Gabbana (fascia più esclusiva) e D&G (target più basso, prodotta in licenza da It holding).
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Mondo del 11/06/04 a cura di Pambianconews